MIGRANTI, L’ACCOGLIENZA TRA SOLIDARIETÀ E INCERTEZZE

Continua l’impegno del Consorzio a oltre un anno dall’ “Emergenza Nord Africa”. A pesare, soprattutto i ritardi burocratici e le preoccupazioni per il futuro.

di Maria Chiara Cugusi

Solidarietà, dedizione ma anche tante incertezze. Continua l’impegno del Consorzio Solidarietà accanto ai migranti arrivati nell’Isola nell’ambito della cosiddetta “Emergenza Nord Africa”.

Era il maggio 2011 quando scattò il piano della Protezione Civile in Sardegna: un modello di accoglienza ‘diffusa’, decentrata sul territorio. Il Consorzio prende in carico 16 richiedenti asilo, ospitati in una struttura di Sorgono, ma l’isolamento, le scarse opportunità di inserimento territoriale e la struttura di tipo ‘comunitario’ rendono difficile la convivenza tra i profughi e la promozione di un percorso mirante all’autonomia. Così, i migranti vengono trasferiti in altre abitazioni: due famiglie nigeriane, di cui una con due bambini, vivono dalla scorsa estate in un appartamento a Quartucciu: “Qui hanno la possibilità di auto-gestirsi maggiormente e sono molto più inseriti nel territorio”, spiega l’operatrice.

Uno dei bimbi da gennaio frequenterà la scuola materna, la mamma ha appena concluso un corso di cucito, il papà lavora nell’ambiente calcistico. Da poco è arrivato anche lo status umanitario, dopo mesi di attese. L’operatrice del Consorzio li accompagna nelle loro necessità quotidiane, dalle visite mediche al supporto nella mediazione linguistico-culturale. Il modello è quello mirante al raggiungimento dell’autonomia, attraverso una dedizione costante degli operatori e la sinergia con le altre realtà territoriali, in primis la Caritas,  anche per la comune appartenenza ad il Coordinamento Regionale degli organismi che accolgono gli stranieri del progetto “Emergenza Nord Africa”.

“Una delle criticità maggiori con cui si è dovuto fare i conti – spiega Laura Manca, responsabile dell’area immigrazione del Consorzio Solidarietà – sono  stati i  tempi molto lunghi relativi all’  esame della richiesta d’asilo e al rilascio dei documenti che hanno rallentato anche l’ attivazione di percorsi di autonomia”.

Una situazione che ha determinato  “un eterno stato di attesa e di assistenza – continua la Manca – e per contro abbiamo dovuto constatare che molti di loro non hanno usufruito  di tutte le opportunità offerte dall’accoglienza, come ad esempio l’ apprendimento della lingua italiana”, forse perché  la maggior parte dei richiedenti asilo dell’ Emergenza Nord Africa “non hanno scelto di venire qui, sono stati costretti ad andarsene dalla Libia, dove tutt’ora molti di loro vorrebbero tornare”.

Ora  poi si respira  soprattutto l’incertezza per il futuro in seguito alla scadenza ufficiale del Progetto Emergenza Nord Africa il 31 dicembre 2012    “Ora dal 1 gennaio 2013 i rifugiati sono stati presi in carico dalle Prefetture, come tutti gli altri stranieri” e il sistema di accoglienza prorogato sino al 28 febbraio 2013 quando l’  accoglienza finirà definitivamente e i richiedenti dovranno essere in grado di essere autonomi nella gestione della loro vita.  A tale proposito il Consorzio Solidarietà sta mettendo in campo tutte le sue potenzialità essendo costituito da cooperative sociali sia di tipo A che di tipo B, per attivare interventi  di inclusione sociale tramite inserimenti lavorativi e supporti alle persone in difficoltà.

Nonostante le problematiche con cui ci siamo dovuti misurare, “è stata comunque un’esperienza che ci ha molto arricchiti – aggiunge la Manca-: siamo riusciti a creare una rete efficace sul territorio soprattutto con gli altri organismi del Coordinamento e in futuro intendiamo  continuare ad investire in progetti sull’immigrazione, a mettere in campo le nostre competenze in questo settore ”